Albertini Corporazione 1
(Lettera a L'Arena) Intimidazioni e vaghe minacce non si possono accettare.
Ho letto con disappunto la lettera firmata dal sig. Davide Albertini. Dissento dal tono intimidatorio e con vaghe minacce, oltre che dagli insulti, ripetuti, contro il dott. Ricci e l'avvocato Caramazza. Sono convinto che il sale della democrazia sia il dibattito ed il dissenso, però non concordo quando a questo si aggiunga un linguaggio a mio vedere non consono, nemmeno in carattere con il tono della rubrica.Vorrei ricordare al sig. Albertini che il nome di passionaria era stato attribuito, se ben ricordo, a Dolores Ibarruri Gomez, nota come «la Pasionaria», politica antifascista, esule durante il periodo franchista, e deputata al parlamento spagnolo sia prima che dopo la dittatura di Franco. Quindi il senso spregiativo che da alcuni viene attribuito a questa parola in effetti così non è, però denota una mentalità di un arrogante squadrismo, inaccettabile. Mi augurerei che la confederazione che ha eletto a portavoce queste persone esprima una qualche voce di dissenso, non sulla legittima difesa di interessi di categoria, ma sui toni utilizzati. Non credo infatti che tutti gli esercenti del centro storico cittadino condividano questo linguaggio e questo tono intimidatorio. Non voglio innescare alcuna polemica e chiedo cortesemente che, se il sig. Albertini volesse rispondermi, si astenesse dal farlo. Ho scritto solo ciò che penso ed in difesa di persone rispettabili che rappresentano dei cittadini residenti in centro storico. Non riconosco a chiunque il diritto di insulto e non intendo intrattenere con costoro corrispondenza alcuna.
Carlo Mazza Verona